Museo Venturino Venturi
Loro Ciuffenna (AR)
Piazza Matteotti 2
055-9170136
055-9170130
archivioventurinoventuri@gmail.com
cultura@comune.loro-ciuffenna.ar.it
grafica di Alice Rovai (2023)
...non mi sono mai sentito né uno scultore, né un pittore, né un musicista, né un poeta. Io mi sono sentito e mi sento semplicemente un uomo che esprime; esprime sé per sé e per gli altri.
VENTURINO VENTURI (1918-2002)
Venturino Venturi nasce il 6 aprile del 1918 a Loro Ciuffenna.
Nel 1923 segue il padre Attilio in Francia, a Etain Meuse. La famiglia soggiorna in Francia e successivamente in Lussemburgo. È qui che Venturino trascorrerà tutta l’infanzia e compirà gli studi fino al conseguimento del diploma di maturità tecnica.
Nel 1936 Venturino è a Firenze, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti.
Nel 1940 è richiamato alle armi ed inviato sul fronte albanese, dove l’anno successivo rimane gravemente ferito. Torna in Italia, dove inizia una lunga degenza che si concluderà nel 1943.
Pochi giorni dopo la liberazione di Firenze, nell’aprile del 1945, Venturino allestisce la sua prima mostra personale nella centrale Galleria La Porta.
Dal 1947 al 1949 vive a Milano, dove frequenta assiduamente le gallerie e gli artisti versati nelle più aggiornate ricerche formali, tra i quali Lucio Fontana. Sempre a Milano, nel 1948, si aggiudica il Premio Gariboldi per la Scultura.
Nel 1953 vince, in ex-aequo con lo scultore Emilio Greco, il Concorso Internazionale per il Monumento a Pinocchio, indetto dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Giunto a concludere l’impegnativa opera è costretto ad abbandonare il lavoro a causa di una grave depressione, per curare la quale viene ricoverato presso l’Ospedale Psichiatrico di San Salvi a Firenze.
Nel 1959 riprende appieno la propria attività.
Con il 1970 inizia un ventennio che lo vede impegnato nell’esecuzione di monumenti pubblici e in una intensa attività espositiva presso gallerie private e pubbliche.
Nel 1992 Venturino esegue a Castelnuovo dei Sabbioni, nel comune di Cavriglia, il Murale in ricordo dell’eccidio nazista.
Nel 1993 viene inaugurato il Museo Venturino Venturi nella natìa Loro Ciuffenna.
Nel 1999, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze, viene allestita una importante mostra antologica.
Il 28 gennaio 2002 l’artista si spegne a Terranuova Bracciolini.
Il fattore che libera la genuinità, l'autenticità dell'osservazione, è la spontaneità tecnica ed operativa, commossa, piena di slancio, di una immediatezza evidente che conserva tutta la sua vibrazione emotiva e la trasmette quasi con impeto comunicativo.
Carlo Ludovico Ragghianti, Pisa 1961
Non conoscessi Venturino da tanti anni, penserei che di artisti di quella specie si fosse perduta la razza. Promana da lui quel tanto di leggendario che colleghiamo con l'antica e perenne idea di creatore di forme vive; si tocca con mano la nascita di una idea pensata nella materia che deve contenerla ed esaltarla; non circospetto, non mediato né addomesticato dall'astuzia moderna; riappare l'antico confronto e la sfida tra la libertà e il limite. Isolato e rapito nella sua passione plastica, Venturino medita [...].
Mario Luzi, Firenze 1963
Nessun sospetto, in Venturino, del "museo", di quell'astuto archeologismo, dietro cui si mascherano tante insufficienze. Ma invece una furia tutta moderna, un rifuggire dalla maniera che par quasi dettato da un'impossibilità di fingere, da un amore della libertà che il minimo sospetto dell'area chiusa potrebbe irritare. La scultura di Venturino non fa uso di cosmetici, la pelle delle sue sculture non sollecita il tatto, abusando di chiaroscuri scivolosi [...]. Le superfici caste dei volti non amano che le carezze della luce e non temono che il freddo contatto dell'ombra [...]. Bisogna vedere come Venturino comincia a disegnare un ritratto. Quasi sempre è una linea saliente che affronta il bianco di un foglio grandissimo, come un esile razzo che sale sullo stelo rigando il vuoto notturno. A un punto aspettato con emozione dirama in qualche altra linea, e questo motivo iniziale sarà ripetuto tante volte sinché non sarà pronto a scavarsi nel solido della materia. Ecco la radice realistica dei tratti di Venturino [...] come sono diversi i soggetti.
Alessandro Parronchi, Milano 1970
Venturino ha superato una delle prove più difficili che possano presentarsi a un artista, procedere in libertà, non sentirsi impigliato nella trama delle letture precedenti, insomma saltare l'ostacolo della letteratura.
Carlo Bo, Firenze 1985
Venturino, e, alla fine, Luzi, sono due poeti cui non hanno giovato i luoghi natali (mi riferisco a Firenze e alle terre circonvicine). Voglio dire che non hanno giovato a una più larga diffusione della loro opera. Per Venturino -m'è già occorso di dirlo- penso invece si sia trattato del solito incomodo paragone cui gli artefici d'ogni stagione, vengono, qui da noi, sottoposti coi patriarchi illustri della nostra tradizione [...]. Se le doti di mente e di cuore dei grandi che ci hanno preceduto saranno, senza patemi, da noi coltivate, è molto probabile che si torni a essere, noi pure, attori della storia, finalmente riuscendo nel contempo a ravvisare i cantori recenti d'una poesia (tutt'ora viva e pulsante, ancorché repressa) che non siamo stati neppure in grado di riconoscere. E Venturino Venturi è senza dubbio uno di questi. Anzi - dirò con fermezza- Venturino è uno dei non molti artisti italiani del Novecento che possa vantare una dimensione internazionale.
Antonio Natali, Firenze 2018
Opere di Venturino Venturi sono presenti in Gallerie pubbliche e private in Italia e nel mondo, e tra queste: Musei Vaticani, Galleria degli Uffizi, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Museo del Novecento di Firenze, Museo degli Innocenti di Firenze, Museo degli Argenti di Firenze, MNHA di Luxembourg Ville, Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi di Pisa, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo, Abbazia di San Miniato al Monte di Firenze, Abbazia di Vallombrosa, Museo di Santa Croce a Firenze, Museo Diocesano di Milano, Museo di Arte Sacra di Prato, MAON di Cosenza, Palazzo Vescovile di Prato, Seminario Arcivescovile di Fiesole. Opere sono presenti in importanti collezioni private: Cassa di Risparmio di Firenze, Monte dei Paschi di Siena, UBI Banca Arezzo, Banca del Valdarno di San Giovanni Valdarno, Banca del Chianti Fiorentino di San Casciano Val di Pesa, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Banca Generali di Milano, RAI Firenze.